Oggi è una giornata particolare per il mondo agricolo: la tradizione vuole che il 17 gennaio si festeggi Sant’Antonio Abate, colui che nel tempo è diventato protettore degli agricoltori, dei salumieri e macellai, tosatori, guantai, archibugieri e, per estensione, anche di tutti gli animali domestici.

La tradizione vuole che negli ultimi anni di vita, l’eremita tenesse un orto in cui coltivasse verdura e frutta e allevasse alcuni animali lottando contro il diavolo che regolarmente si presentava danneggiando il raccolto: da qui il collegamento con il mondo degli animali e del mondo agricolo.

In molti Comuni, nella giornata odierna o nelle domeniche ad essa vicine, è ancora in voga la tradizione della benedizione degli animali sui sagrati delle chiese. Se una volta questo appuntamento era destinato principalmente agli animali che si utilizzavano in ambito agricolo, oggi è consuetudine far impartire la benedizione anche ai più diffusi animali domestici: cani e gatti, in primis, ma anche specie decisamente più originali come furetti, criceti, conigli da compagnia, canarini, pesci rossi e tartarughe. Soprattutto nei paesi di campagna è comunque ancora in voga prendere parte a questo rito con cavalli, vitellini, galline, oche e tacchini che rimandano più o meno direttamente alla tradizione agricola.

Una curiosità che forse non tutti sanno: Sant’Antonio Abate veniva invocato anche in caso di presenza di morbi contagiosi, scorbuto e soprattutto Herpes Zoster. Non a caso questa patologia viene comunemente definita “Fuoco di Sant’Antonio”. Collegando il santo al fuoco, appunto, esso viene anche considerato il protettore degli archibugieri e di chi “maneggia il fuoco”.

Viene anche considerato il patrono dei necrofori, perché durante la sua lunga vita si occupò personalmente della sepoltura dell’eremita Paolo, dimostrando particolare attenzione e cura in questo compito.

In questo 17 gennaio mandiamo un abbraccio virtuale a tutti i nostri colleghi: non è certo un periodo semplice per chi si occupa di agricoltura e allevamento ma unendo le energie possiamo cercare di superare questo momento cercando di svolgere al meglio il nostro lavoro nel rispetto della Natura e delle sue tempistiche.