Oggi è una giornata particolare per tutti coloro che sono legati al mondo agricolo: il 17 gennaio, infatti, si ricorda Sant’Antonio Abate, figura molto amata,  eremita, patrono di agricoltori, allevatori, tosatori, dei macellai, salumai, degli allevatori e per estensione viene indicato in quanto protettore degli animali domestici.

La tradizione iconografica lo rappresenta con una lunga barba bianca, attorniato dagli animali della fattoria, spesso accompagnato da un maiale con al collo un campanellino. Questo fatto perché nel corso dei secoli è nata la leggenda secondo cui fosse un potente taumaturgo capace di guarire malattie terribili, utilizzando proprio il grasso del maiale come medicamento.

La tradizione, seppur con varianti di paese in paese, è giunta fino ai giorni nostri: ancora nel 2024 in tanti comuni la giornata di Sant’Antonio Abate coincide con la benedizione degli animali domestici, delle fattorie, stalle e dei mezzi agricoli. Se, come in quest’anno, il 17 gennaio cade infrasettimanale, questa tradizione viene solitamente spostata alla domenica precedente o a quella successiva. Di solito al termine della celebrazione religiosa agricoltori, allevatori e simpatizzanti si ritrovano in un pranzo conviviale per suggellare questo momento di festa.

In questa giornata speciale, che sentiamo particolarmente vicina, pensiamo a tutte le colleghe e i colleghi del mondo agricolo ricordandoci di quanto sia importante custodire e tramandare le tradizioni del passato e contemporaneamente avere occhi, testa e cuore proiettati al futuro per poter portare avanti il nostro lavoro e consegnarlo alle nuove generazioni!